“House of the Dragon 2”, delude il confronto con la prima stagione: cosa è emerso dopo l’episodio finale

Se la prima stagione di House of the Dragon era andata benissimo, la seconda ha visto un calo di ascolti, per quale motivo?

Locandina di House of the Dragon
Locandina di House of the Dragon con le due protagoniste (Mediafilm.it)

La serie tv targata HBO, attesa da anni, è stata accolta con gioia da tutti gli ammiratori orfani del Trono di Spade. House of the Dragon, prequel della serie madre creata dallo scrittore George Martin, ha alimento i sogni dei fan, espandendo il mondo immaginario dei Sette Regni, focalizzando l’attenzione su una delle casate più potenti e affascinanti: i Targaryen.

I Targaryen sono gli unici a saper addomesticare e cavalcare i draghi, per questo motivo sono temuti e sono considerati i più potenti del regno. Se la prima stagione ha conquistato il pubblico, terminando con oltre 10 milioni di spettatori nell’ultima puntata, la seconda stagione ha subito un netto calo di audience. Analizziamo i fatti.

Netto calo di pubblico per la seconda stagione di House of the Dragon: le possibili motivazioni

Le regine Rhaenyra e Alicent
Le regine in guerra Rhaenyra e Alicent (Mediafilm.it)

Avevamo recensito la prima stagione di House of the Dragon, e lo avevamo fatto con toni entusiastici, paragonando la nuova serie HBO all’ormai iconica Trono di Spade. Nella prima stagione, davvero stupefacente, gli autori sono riusciti a mantenere una qualità elevatissima, raccontando alla perfezione le vicende di casa Targaryen.

Tra intrighi di palazzo, drammi, uccisioni, sangue a palate, combattimenti, tradimenti, amori e molto altro ancora, House of the Dragon 1 era riuscito a confermare la grandezza di The Game of Thrones, puntando su una maggiore drammaticità, ma senza dimenticare sangue e azione. E poi ci sono i draghi, protagonisti affascinanti, trattati con gusto, per non sfociare troppo nel fantasy adolescenziale.

Poi cosa è successo? La seconda stagione si è aperta in modo differente rispetto alla prima. Meno azione, meno uccisioni, maggiore psicologia del personaggi, più dramma. Forse troppo dramma, perché la serie ha iniziato a diventare statica. Mano a mano che si va avanti con la visione, infatti, succede davvero poco, qualche litigio tra i protagonisti, Daemon che si esilia, in preda alle sue allucinazioni.

Rhaenyra che deve gestire la preparazione alla guerra tutta da sola. I personaggi scompaiono lentamente, perduti in questo dramma, e qualcosa non deve aver funzionato. Tra l’altro, cresce l’attesa per un qualcosa che non accade. La battaglia più attesa per la conquista definitiva del trono non avviene. Tutto viene rimandato, probabilmente alla terza stagione, in uscita nel 2026.

Spettatori in calo per la seconda stagione di House of the Dragon

Ma non è tanto il rinvio della grande battaglia finale a lasciare l’amaro in bocca, perché una mossa del genere potrebbe essere comprensibile per allungare la serie, ma quanto accade prima, ossia il nulla. Una serie che punta sul dramma psicologico, molto verbosa, ma che alla lunga annoia. E allora, come sono stati gli ascolti di House of the Dragon seconda stagione?

Come accennato, la puntata finale della prima stagione era stata seguita, solo negli USA, da oltre dieci milioni di spettatori. La seconda stagione, invece si era aperta con un audience americana di 7,8 milioni (contro la prima puntata della prima stagione che aveva superato i 10,2 milioni). Tuttavia, puntata dopo puntata, il pubblico è calato.

Secondo i dati forniti da Warner Bros. Discovery, House of the Dragon 2 ha avuto una media di spettatori di 25 milioni totali, con l’ultima puntata della seconda stagione vista da 7,8 milioni di spettatori, dopo il calo degli episodi precedenti. 2,5 milioni di telespettatori in meno rispetto alla prima stagione. Si tratta sempre di numeri elevati, ma che sottolineano un trend negativo.

Molti danno colpa agli spoiler su TikTok, i quali possono aver influito sugli ascolti, e la stessa sorte era toccata anche alla prima stagione. Ma questo è un problema che oggi devono affrontare tutte le opere. “Il Trono di Spade”, le principali differenze tra la serie e i libri: alcune sono insospettabili.

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