Gigi D’Alessio, la verità sul papà e sui primi soldi guadagnati quando tanti anni fa ha cominciato la carriera di cantante: “Ecco di chi sono figlio”
Siamo tutti consapevoli del fatto che Gigi D’Alessio sia uno dei cantanti più amati per panorama musicale italiano. La sua carriera non è stata così tanto semplice come si può pensare, infatti ha dovuto fare tanta gavetta per arrivare dove lo vediamo oggi. All’epoca non esistevano i talent show, motivo per cui dovevi davvero partire da zero se volevi fare questo mestiere. Tutti gli dicevano di arrendersi che con questo lavoro non poteva andare lontano e portare i soldi a casa, anche perché non dimentichiamo che Gigi è cresciuto certamente non in una famiglia ricca. Eppure ha fatto davvero del suo meglio, ha lottato giorno dopo giorno e in questi ultimi anni lo stiamo vedendo raccogliere tutto quello che ha seminato nel corso dei suoi oltre 30 anni di carriera.
Nonostante la sua vita all’epoca fosse davvero complicata, Gigi ha fatto del suo meglio per riuscire a costruirsi una vita dignitosa e oggi non potrebbe essere più orgoglioso di così di quello che è stato in grado di mettere insieme in tutto questo tempo. Oggi ha un pubblico davvero numeroso che lo segue per tutto, così come una bellissima famiglia allargata a cui vuole un bene dell’anima. Come sappiamo, infatti, Gigi ha avuto tre figli con la sua prima moglie Carmela, ovvero Claudio, Ilaria e Luca (quest’ultimo lo conosciamo oramai tutti come LDA). Poi con Anna Tatangelo ha avuto Andrea, che oggi è un giovane adolescente, e infine con la sua attuale compagna Denise Esposito ha avuto due figli, Ginevra e Francesco. Dunque sì, la sua è decisamente una famiglia allargata.
Gigi D’Alessio: quel ricordo di suo padre che porta sempre con sé
Gigi è davvero legato alla famiglia e a questi valori, perché ad insegnarglieli sono stati i suoi genitori che lo hanno educato e cresciuto in un modo ben preciso: oggi lui è il risultato della sua famiglia e non potrebbe essere più orgoglioso di così. Per spiegare com’erano i suoi genitori, Gigi una volta ha raccontato un aneddoto davvero tanto commovente.
“Quando ho fatto il primo contratto, mio padre aveva questo negozietto di abbigliamento molto piccolo e stava con una Peugeot 202 col portabagagli, una macchina scassata. Io, dopo il primo contratto importante, la prima cosa che ho fatto è stata comprare la cappella sul cimitero per mia madre, che già non c’era più. Poi, ovviamente, mi comprai una bella macchina. In verità, mi fu regalata per invogliarmi a firmare il contratto” ha raccontato Gigi a Fan Page, ricordando quei momenti che gli sono rimasti impressi nella mente. Arrivato da una famiglia umile, Gigi ha mantenuto gli stessi valori di sempre, quelli della famiglia, dell’amore ma anche dell’umiltà stessa, che oggi ritiene il valore più importante, quello divenuto la guida della sua intera esistenza.
Gigi D’Alessio: “Questo per farti capire di chi sono figlio io”
“Quindi, andai da papà e dissi: basta, ti devi fermare col lavoro, butta sta macchina. Mio padre mi disse: Gino, sò io che ho fatto a te, non tu a me. Però, la gente vedeva me che camminavo con la Mercedes e dicevano: guarda quel pezzo di merda del figlio che cammina con la Mercedes mentre il padre cammina in una macchina tutta rotta, va alle 7 del mattino ad aprire il negozio. Non è che potevo dire: volevo togliere mio padre dal negozio, e ha detto di no, oppure volevo comprargli la macchina, e ha detto di no. Questo la gente non lo saprà mai” con queste parole, Gigi ha ricordato la frustrazione provata all’epoca, considerato che avrebbe fatto davvero del suo meglio per riuscire ad aiutare la sua famiglia, ma il papà non sembrava assolutamente intenzionato ad approfittare di suo figlio. Così a quel punto decise di fare lui qualcosa senza neanche consultarlo.
“Alla fine riesco a convincerlo e gli compro un’Alfa 146 usata con 30 mila chilometri e gli misi qualche cosa di soldi in un conto in banca. Qualche tempo dopo, mio padre morì. Io ho trovato la macchina con 30 mila chilometri e i soldi in banca. Questo per farti capire a chi sono figlio io“.