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Film

“La bicicletta di Bartali”, il film d’animazione in arrivo il 1° agosto in tutte le sale: trama e curiosità

Tra pochi giorni arriva nelle sale il film di animazione dedicato a Gino Bartali, uomo di sport ma soprattutto ricordato per il suo impegno civile.

La locandina del film di animazione La bicicletta di Bartali (MediaFilm.it)

Nato in Toscana nel 1914, Gino Bartali -anche conosciuto con il soprannome di Ginettaggio per via del suo carattere- è stato un ciclista italiano. Una carriera ventennale che lo ha visto vincere 3 Giri d’Italia, 2 Tour de France e diverse altre corse che in quel ventennio erano particolarmente praticate. Il suo nome è quasi sempre associato a di Fausto Coppi, altro grande ciclista, che gli fu rivale negli anni della carriera agonistica -una rivalità dovuta anche alle presunte posizione completamente opposte dei due-.

Una carriera agonistica quella di Bartali che è stata inevitabilmente condizionata dalla Seconda Guerra Mondiale prima e dalle difficoltà del Dopoguerra poi. Essere sportivo negli anni dei regimi non gli ha impedito però di prendere posizione e anzi decise di mettere al servizio degli innocenti le sue capacità. In anni più recenti, si è scoperto che Bartali ha contribuito a salvare più di 800 ebrei perseguitati, facendo da staffetta e trasportando documenti falsi su quella stessa bicicletta che lo ha portato tante volte alla vittoria. Alla sua storia e al suo valore civile è dedicato il film di animazione La bicicletta di Bartali in uscita nei cinema dal prossimo 1° Agosto.

Trama e personaggi del film di animazione

Un frame del film di animazione che ritrae Gino Bartali (MediaFilm.it)

Il progetto del film di animazione nasce da un’idea di Israel Cesare Moscati, morto nel 2019, e Marco Beretta, la regia invece è stata affidata ad Enrico Paoloantonio. Il film seguirà due linee temporali: il passato e il presente.

Si parlerà di Gino Bartali della sua impresa in bicicletta quando negli anni delle persecuzioni nazi-fasciste pedalò da Assisi a Firenze appunto per trasportare documenti falsi che avrebbero salvato poi un gruppo di ebrei. Fatti realmente accaduti, insomma, ma anche ovviamente romanzati per permettere soprattutto ad un pubblico più giovane di avvicinarsi a questa storia. Ma non si sarà solo la storia di Bartali; 60 anni dopo la sua impresa, il racconto si sposta nella Gerusalemme divisa del Medioriente odierno dove protagonisti saranno due giovani ciclisti David, israeliano, e Ibrahim arabo che si sfidano in una corsa, violando le regole della città in cui vivono ma facendo trionfare la pace tra i due popoli.

Luoghi in cui è ambientato il film

Si passerà dall’Italia centrale della Seconda Guerra mondiale agli scenari più odierni del Medioriente. Da una parte la bicicletta di Bartali che permette di vedere in forma cartunizzata i panorami che collegano Assisi e Firenze, oltre che i simboli architettonici delle due città, e dall’altra la Gerusalemme che si divide tra i popoli delle tre religioni monoteiste. In questo caso è stata da particolare attenzione e riproduzione anche muro costruito in città e che serve a dividere ebrei da arabi.

Curiosità sul film di animazione

Un altro Frame del lungometraggio (MediaFilm.it)

Il film racconta una storia quanto mai attuale; per quanto ci siano voluti 3 anni di lavorazione, il completamento del lungometraggio è avvenuto prima dello scoppio della guerra a Gaza. Ciononostante la storia di amicizia e rivalità tra David e Ibrahim sembra ricalcare quanto accade in questi mesi in quella parte di territorio.

Un particolare che ha colpito e non di poco i giovani presenti al Giffoni Film Festival, dove il film è stato presentato in anteprima nella sezione Elements +10.

La voce di Gino Bartali è affidata a Tullio Solenghi che in un’intervista rilasciata in questi giorni ha sottolineato l’importanza e l’eroicità di Bartali, capace di agire nascondendosi tra la folla. Infine, la canzone colonna sonora di chiusura della pellicola è stata scritta ed interpretata da Noa, artista israeliana di fama internazionale da anni impegnata nella promozione ad dialogo di pace.

Anna Peluso

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