La saga de “Il Trono di Spade”, la serie cult che ha conquistato il mondo, è tratta dai libri di R. R. Martin: vediamo insieme quali sono le differenze più eclatanti
La serie Tv de “Il Trono di Spade” è diventata un fenomeno planetario raggiungendo record di pubblico inimmaginabili. Dopo 8 stagioni indimenticabili che ci hanno trasportato nel mondo indefinito dei Sette Regni con i giochi di potere, gli intrighi, le slealtà, le manipolazioni e le abili strategie per governare su Westeros, i fan sono milioni in tutto il mondo e dilaga la Game of Thrones mania.
Le storie di tutti i personaggi creati da George R. R. Martin sono davvero avvincenti e la trasposizione televisiva condisce la trama con massacri e scene molto crude ed esplicite, aprendo di fatto un nuovo filone del genere fantasy. La lotta per il potere tra le sette casate nobiliari fa da sfondo al racconto delle più abbiette bassezze a cui gli uomini giungono per arrivare ai loro scopi e non esiste più un briciolo di umanità neanche all’interno della stessa famiglia. Ma su tutti incombe una minaccia che arriva da forze oscure e soprannaturali che costringerà i protagonisti a rivedere alleanze e priorità.
La saga racconta di un mondo immaginario di ispirazione feudale, fatto di dame e cavalieri, Re e Regine e della conquista del Trono di Spade dei Sette Regni, distribuiti nel continente Occidentale del Westeros. Le nobili famiglie coinvolte nelle lotte di potere si alleano e si combattono senza sosta, in complicati e contorti stratagemmi conditi da magia e forze soprannaturali. Nulla è come sembra e in un attimo chi aveva vinto si ritrova sconfitto, chi sembrava leale tradirà e chi amava odierà senza sconti. Dal lontano continente Orientale, Essos, arriva anche l’ultima discendente della dinastia regnante deposta anni addietro che farà di tutto per riprendersi il trono che è suo per diritto di nascita.
Molti gli eroi e gli antieroi descritti nello svolgersi del racconto, con personalità molto diverse tra loro e tratti caratteriali unici che caratterizzano ogni stagione. Le donne sono protagoniste esattamente come gli uomini se non di più, caratteristica che rende il racconto suggestivo e anticonvenzionale. Spietate e aggressive, crudeli e determinanti, come Denerys Targaryen, la madre dei draghi, nello sviluppo della storia si rivelano il perno del racconto, spesso risolutrici degli eventi.
Lo show televisivo realizzato da David Benioff e D. B. Weiss si differenzia in alcuni punti dai libri da cui è tratta la storia de Il Trono di Spade, anche perché supera la stesura di Martin che non ha ancora terminato di scrivere la fine della storia dei Sette Regni. Inevitabili dunque le interpretazioni e le differenze con le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco che ad oggi conta cinque volumi con il sesto in stesura e il settimo ancora da cominciare.
L’adattamento del format televisivo dunque si allontana dall’originale come ad esempio quando nel libro compare Lady Stonehart alias Lady Catelyn Stark a capo della Fratellanza, resuscitata da Beric Dondarrion, che invece nella serie viene fatta morire e basta durante la strage delle Nozze Rosse. Altra differenza importante è la battaglia dei bastardi che nella serie tv avviene tra Jon Snow, resuscitato e venuto in aiuto della sorella Sansa rapita e torturata da Bolton e appunto Ramsay Bolton. Nel libro tutto questo non avviene ancora e Jon Snow muore alla barriera, trafitto di suoi confratelli. Inoltre nel libro non è Sansa Stark a sposare Bolton ma la sua damigella spacciata per Arya Stark, sorella di Sansa.
Dorne e la famiglia Martell nella serie TV viene liquidata, mentre nel libro la vicenda è molto più intricata e ricca di personaggi marginali nella trasposizione come Arianne Martell, figlia del principe Doran che vorrebbe vendicare lo zio Oberon ucciso dai Lannister attraverso la piccola Myrcella figlia di Cersei Lannister.
La settima stagione rivela al mondo che in realtà Jon Snow è Aegon Targaryen, legittimo erede al Trono di Spade in quanto figlio segreto di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen. Nel libro invece non si svela nulla di tutto questo, né si fa menzione della vera identità di Snow che viene invece riconosciuto come uno Stark dal fratello Robb.
Il leader dei Bruti Mance Ryder viene giustiziato da Stannis sia nel libro che nella serie, ma la sua fine è diversa nelle due versioni. In tv è bruciato vivo e ucciso per pietà da Jon Snow che non vuole farlo soffrire, mentre nelle pagine scritte da Martin la sua fine è molto più complicata con lo scambio di aspetto di Mance, provocato da Melisandre, che così sfugge al rogo e parte per andare a salvare la presunta Arya Stark dai Bolton.
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