La Rai e la censura: l’ad Roberto Sergio risponde alle accuse arrivate negli ultimi mesi ed in particolare rispetto ad un’assenza che fa rumore
Negli ultimi mesi si è parlato spesso ed in maniera ricorrente di censura in casa Rai tra tagli, negazioni, comunicati e tanto altro che ha fatto vedere come la mano della Destra al governo si faccia sentire eccome sulla televisione di Stato. In molti sono stati i volti e le voci che lo hanno fatto notare.
Tra i volti simbolo di questo momento di fermento e di tagli dall’alto c’è sicuramente Serena Bortone che nel corso della sua trasmissione non si è piegata alle richieste arrivate dall’alto. La lettura a testa alta del testo di Scurati le è valsa un’ammonizione ma non solo. La giornalista è di fatti fuori dai nuovi palinsesti Rai. Una novità più che scontata per molti e sulla quale, invece, l’ad Roberto Sergio ha voluto mettere i punti sulle i.
“La censura non c’è mai stata” una puntualizzazione semplice ma incisiva quella di Roberto Sergio nel corso della conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Rai. Il riferimento è diretto a Serena Bortone che non compare tra i volti ed i nomi della nuova stagione televisiva. Ecco all’allora che l’ad Rai ha fatto delle precisazioni.
“Sono state fatte due proposte a una stimata collega, una su Rai3 e l’altra su Rai1, che non sono state ritenute da Serena idonee per la sua idea di tv” ha detto Sergio sottolineando come nei confronti della conduttrice non ci sia stato affatto un taglio.
La Bortone è rimasta comunque nell’orbita Rai come ha sempre spiegato l’amministratore delegato, non in tv ma in radio. “Devo dire che invece ha accettato la richiesta di Simona Sala di fare un programma quotidiano su Radio2, che è anche visual radio, a partire da settembre”.
Roberto Sergio nel corso della conferenza stampa di presentazione dei nuovi palinsesti Rai ha tirato le somme del suo operato parlando di “14 mesi intensi, difficili, straordinari in cui assieme a un gruppo colleghi straordinari siamo riusciti a realizzare tanti risultati”. Ha ammesso che il lavoro è stato complesso sottolineando che in 20 anni di lavoro manageriale nell’azienda non gli era mai capitato “un assedio come quello che la Rai ha vissuto quotidianamente”. Dal canto suo Sergio ha detto di averci sempre messo la faccia per tutelare tutti i colleghi e per questo si dice soddisfatto.
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