A distanza di praticamente una vita fa torna un grandissimo classico del cinema mondiale, uno di quelli che ha segnato l’umanità. E lo fa sottoforma di remake.
I remake sono sempre qualcosa con cui dovere andare con i piedi di piombo. Nel corso del tempo c’è stata una tendenza ad esagerare, non solo in ambito cinematografico ma anche per quanto riguarda altri medium. Basta vedere a quanto avvenuto nel mondo dei videogiochi, con fin troppe operazioni del genere attuate nel corso degli ultimi dieci anni.
Operazioni che non hanno nascosto quelle che erano le reali motivazioni del tutto. Si era trattato soltanto di tentativi di fare soldi giocando sul fattore nostalgico, oppure riproponendo in maniera a dir poco futile ciò che classico ancora non era, migliorando soltanto qualche aspetto visivo come la risoluzione ed un minimo di resa grafica.
Nel cinema però questa leggerezza con i remake non è ammessa. Il paragone tra l’opera originale e la sua riproposizione a distanza di tempo pende in maniera pressoché automatica tutto in favore del primo caso. È difficile anche solo avvicinarsi a ciò che il lavoro originale ha rappresentato a livello concettuale.
Eppure c’è chi intende affrontare la grande sfida di riportare sul grande schermo le vicende di una pellicola diventata un vero cult che travalica le generazioni. E che ha segnato non solo il proprio genere di appartenenza ma anche la cultura popolare del tempo e quella a venire.
È nientemeno che “Per un pugno di dollari” che farà il proprio ritorno nelle sale cinema di tutto il mondo, in una nuova veste. Il film rese immortale la figura di Clint Eastwood, che pure venne scritturato praticamente per caso e dopo avere rappresentato un piano neanche B, ma D o E. Sergio Leone dovette ripiegare su di lui dopo diversi rifiuti incassati.
“Per un pugno di dollari” del 1964 fu il primo film della cosiddetta “Trilogia del Dollaro”, composta anche da “Per qualche dollaro in più (1965) e “Il buono, il brutto, il cattivo” (1966). E fu a sua volta un remake/omaggio/rivisitazione di “La sfida del samurai (Yojimbo)” del maestro Akira Kurosawa. Il merito di “Per un pugno di dollari” fu quello di avere reinventato il Western dopo anni di declino.
Non a caso poi ci furono di nuovo pellicole incentrate su questo genere, negli anni a venire. Tra i quali “Lo chiamavano Trinità” e “…continuavano a chiamarlo Trinità”, ad inizio anni Settanta. Poi pochi ricordano che si trattò di una produzione italiana, con il già citato Sergio Leone alla regia e con tanti altri interpreti nostrani che però scelsero di cambiare nome adottando degli pseudonimi americani.
Grande enfasi venne data anche dalla impareggiabile colonna sonora concepita da Ennio Morricone. Il remake di “Per un pugno di dollari” è già in fase di produzione. Anche se non ci sono informazioni che riguardano il nome del regista che curerà il progetto né quelli relativi agli attori che andranno a comporre il cast.
Si sa solo che il film si farà, anche se a questo punto ci vorrà ancora del tempo. L’originale è visibile su Netflix ed anche su altre piattaforme di streaming.
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