È una serie dark e non mainstream ma la critica e il pubblico che l’ha vista in sala la adorano. Tutto quello che c’è da sapere su Dostoevskij dei fratelli D’Innocenzo.
Damiano e Fabio D’Innocenzo sono approdati alla serialità e lo fanno con una miniserie che ancora prima di approdare in tv ha conquistato pubblico e soprattutto critica. Presentata in anteprima alla Mostra internazionale del cinema di Berlino, la serie è stata distribuita dall’11 al 17 Luglio in alcune sale cinematografiche selezionate, da qui l’apprezzamento per quello che in molti (si spera) potranno vedere prossimamente.
Dostoevskij non è una serie biopic dell’autore russo, ma dell’autore russo c’è tanto; del resto i fratelli, che in questo casso hanno ideato, scritto e diretto la serie, sono dostoieskiani da ben prima di questo prodotto. Fin dal primo lavoro, i fratelli D’Innocenzo hanno dimostrato si saper scendere nel sottosuolo dell’animo umano e scavare nel degrado dei pensieri e degli animi dei personaggi messi inscena; un’analisi dei personaggi che si fa moralistica (e qui richiamano l’autore russo). Ci riescono anche con questa miniserie ovviamente e forse per merito anche di un Filippo Timi alla sua vera prove del 9 attoriale.
Enzo Vitello (Filippo Timi) è un poliziotto con tanti demoni e due punti deboli: una figlia, Ambra, che ha abbandonato e che ora non vuole rivolgerle la parola e il suo Lupin che però non è un ladro ma un serial killer che ha soprannominato Dostoevskij per via della sua firma, lasciare un biglietto sulla scena del crimine in cui descrive gli ultimi istanti di vita delle vittime.
Trovare Dostoevskij non è facile. Un vero modus operandi non c’è; non esiste nesso tra le vittime, le modalità di uccisione cambiano ogni volta, non sembra esserci mai un movente. Eppure la sua cattura è un’ossessione per Vitello che in questa caccia e speranzosa cattura c’è di mezzo la percezione di se stesso e del suo non essere una brava persona. Parte così un viaggio tra paesaggi desolati e figure solitarie lungo un percorso fatto di false piste. Ad affiancare Vitello c’è la recluta Fabio Bonocore (Gabriel Montesi) che cerca di screditare e mettere in ridicolo gli sforzi del collega.
Contemporaneamente, Vitello cerca anche un dialogo con Ambra (Carlotta Gamba) risucchiata nel vortice delle droghe.
Il cast scelto ha già lavorato in più occasioni con i fratelli D’Innocenzo, sono anzi attori rivelazione del cinema nostrano contemporaneo grazie proprio alle loro opere prime. Completano il cast Federico Vanni e Tommaso Sacco.
I sei episodi di cui compone la serie saranno disponibili dal prossimo autunno su Sky (che ne è anche la casa di produzione) e NOW, al momento però non è ancora stata rilasciata una data precisa.
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